La Premiata Società Friulana per l'Industria del Vimini

 

Gervasoni, originariamente conosciuta come "La Premiata Società Friulana per l'Industria del Vimini", nacque nel 1882 nella città di Udine.

L'ombra della Guerra del '15-'18, durante la quale Udine era stata per un breve periodo la "capitale", aveva lasciato profonde cicatrici umane, morali ed economiche sul territorio circostante.

Fu in questo contesto che iniziò la straordinaria storia della Gervasoni.

Nel 1925, Giovanni Gervasoni prese le redini di questa modesta azienda specializzata nella produzione di cesti e piccoli oggetti per il mercato locale, affiancato dal suo socio Danilo Della Martina.

Determinato e intraprendente, Giovanni si distinse fin da subito come un imprenditore moderno e innovativo, dando avvio a una serie di rinnovamenti e adattamenti alle mutevoli esigenze del mercato che avrebbero contraddistinto gli oltre 140 anni di vita dell'azienda.

Giovanni, consapevole che la produzione non poteva limitarsi esclusivamente all'utilizzo del vimini, decise di allargare i confini di vendita oltre il Friuli. Investì in nuove macchine per la curvatura a vapore dei materiali e moderni forni per l'essiccazione, assunse nuovi operai e iniziò a utilizzare non solo il vimini, ma anche il bambù, il giunco e il midollino, abbandonando la tradizionale "cesteria".

Questo potenziamento produttivo portò alla realizzazione di "ammobigliamenti completi per giardini d'inverno, sale da lettura, sale da fumare, sale da bigliardo, anticamere, terrazze e verande", oltre a "specialità per alberghi, circoli, stabilimenti balneari e sanatori".

Il mercato si allargò progressivamente, dapprima nel Nord Italia, per poi estendersi a tutto il territorio nazionale.

Nel 1930, Giovanni intraprese una preziosa collaborazione con architetti e maestri artigiani al fine di perfezionare le qualità estetiche e tecniche dei prodotti. Nonostante la crisi economica che colpì il mondo intero, l'azienda continuò a crescere costantemente. Arrivarono commesse per l'arredamento di importanti navi passeggeri italiane, polacche e svedesi.

Nel 1939, la "Gervasoni e C." era già un'azienda affermata e rinomata, forte di un solido e vasto mercato.

La guerra non riuscì a frenare l'espansione della Gervasoni. L'attività proseguì senza sosta e, nel periodo successivo alla guerra, con la ricostruzione dello stabilimento e il ritorno dei lavoratori, l'azienda riprese pienamente la sua attività. L'obiettivo principale era una maggiore razionalizzazione del lavoro, al fine di renderla davvero competitiva nel settore.

"Gervasoni snc": un nome collettivo
Pietro Gervasoni - detto Piero- affiancò il padre nel 1958, dimostrando da subito una notevole capacità imprenditoriale. Nel 1962 la Gervasoni divenne una società in nome collettivo e assunse la denominazione di “Giovanni e Pietro Gervasoni Snc”.

Piero ripagò la fiducia del padre impegnandosi per la crescita aziendale, partecipando a numerose fiere in Italia e in Europa - fra le quali il Salone del Mobile di Milano, al quale la Gervasoni partecipa ancora adesso ininterrottamente dalla prima edizione del 1961 – e collaborando con i consulenti artistici e tecnici, fra i quali Luciano Tonini, che con le loro creazioni portarono la Gervasoni ad affermarsi sui mercati negli anni del boom economico. 

Piero nel 1965 decise di affiancare alla “Giovanni e Pietro Gervasoni Snc” una nuova azienda.
Nacque così la Germa (Gervasoni Mobili Arredamenti), un’azienda rivoluzionaria nel panorama del mobile-arredo friulano con la propensione a realizzare mobili di design.
Piero comprese la necessità di preparare l’azienda al futuro, dedicandosi alla produzione di mobili di design. Fu in quegli anni che cominciarono a frequentare l’azienda designer come Werther Toffoloni e Piero Palange, Adalberto Dal Lago, Getulio Alviani e fotografi del calibro di Aldo Ballo.  
Le due produzioni si rivolgevano a mercati differenti: tradizionale e affermato quello della Gervasoni, innovativo e anticipatore di tendenze quello di Germa. 

In seguito alla scomparsa del padre Giovanni nel 1977, l’azienda si trasferì nella Zona Industriale di Udine, e aprì il proprio capitale sociale ad una minoritaria partecipazione della Finanziaria regionale Friulia Spa. Questo riuscì a dare ulteriore sviluppo all’azienda e notorietà al proprio marchio.
Fù in questi anni che Gervasoni acquisì il negozio di via Durini a Milano che, ancora oggi, è il flagship store dell’azienda udinese nella capitale economica italiana.

A rafforzare ulteriormente l’azienda e la sua notorietà contribuirono negli stessi anni le numerose importanti collaborazioni con altri grandi nomi del design italiano e internazionale - da Gianni Veneziani a George Coslin, da Enrico Franzolini e Mario Ciampifino a Prospero Razulo, Vico Magistretti e Roberto Lazzeroni che disegnarono prodotti di grande qualità e bellezza  per Germa e Gervasoni.

Germa ebbe la sua consacrazione nel momento in cui nel 1998 fu incorporata nel marchio Gervasoni: ormai il mobile di design si era definitivamente affermato sul mercato mondiale e lo “spirito” Germa aveva a tal punto contagiato la produzione Gervasoni che non aveva più senso tenere distinti i due marchi.

Piero Gervasoni guidandola con capacità imprenditoriale e lungimiranza, severità e, al contempo, profonda umanità e generosità, ne aveva fatta un’impresa florida e apprezzata ed era pronto a fare entrare i propri figli in azienda, come trent’anni prima suo padre Giovanni aveva fatto con lui. 

Il 2 gennaio 1989 Giovanni, il figlio maggiore, fece il suo ingresso in azienda come export manager. Un anno dopo fu il turno di Michele, che raggiunse il padre e il fratello iniziando a lavorare nel settore commerciale.
Finalmente Piero poteva trasmettere ai figli l’esperienza accumulata in tanti anni di impegno e passione.

Giovanni e Michele fin da piccoli vivono l’azienda e respirano il profumo della fabbrica. Nel febbraio del 1999, Piero Gervasoni lasciò ai due figli il ruolo di amministratori delegati dell’azienda, rimanendo Presidente. Prima ancora che nelle doti dei figli, quello di Piero Gervasoni fu un vero e proprio atto di fede nella gioventù, coerente con l’idea che egli aveva sempre avuta che il futuro fosse sempre dei giovani.

Per poterlo fare decisero di puntare sulla collaborazione, iniziata già nel 1996, con l’architetto e designer di fama internazionale Paola Navone, che in poco tempo divenne l’art director dell’azienda.
Iniziò così il loro progetto: puntare su innovazione, ricerca e sperimentazione, tre concetti imprescindibili nel loro nuovo modo di fare azienda. Le nuove strategie ebbero un notevole ritorno anche sul mercato contract e navale.

Un’idea imprenditoriale che comportò la necessità di lavorare su livelli di grande qualità ed esclusività, con la “pericolosa” conseguenza di dover anticipare il mercato. Il loro motto? non seguire le tendenze, ma crearle!

In questi anni, avvenne un cambiamento repentino nelle richieste del mercato di fascia alta, ora non più interessato all’intrecciato, il rattan e il midollino. Fu così che la Famiglia Gervasoni scelse di cambiare radicalmente tipologia produttiva. L’attenzione al design e alle nuove tendenze voluti da Piero, avevano ormai contagiato l’azienda. I fratelli capirono che era venuto il momento di portare la Gervasoni verso un importante cambio di rotta, cambiando prodotto, mercato, comunicazione e in molti casi anche clientela.

Ad inizio 2009, la famiglia Gervasoni concluse l’acquisizione dell’azienda Ifa srl (oggi Very Wood) di Premariacco. Questa piccola azienda di produzione di sedute era considerata un modello sia per la qualità del prodotto, sia per il servizio fornito. Con essa, nacque il Gruppo Gervasoni.

Nel maggio 2015 Gervasoni entrò a far parte di IDB, Italian Design Brands S.p.A, quotata in borsa a maggio 2023. Unendo consistenti forze finanziarie, strategiche e relazionali a solide esperienze industriali e commerciali, il progetto ha come scopo quello di creare un polo italiano dell’arredamento di design di alta qualità, in grado di diventare una realtà fortemente competitiva a livello internazionale. Giovanni e Michele Gervasoni, oltre a gestire l’azienda friulana, sono attualmente azionisti del Gruppo IDB.

Piero Gervasoni morì a Udine il 7 giugno 2015. In 140 anni, il piccolo laboratorio artigianale è diventato un’azienda internazionale, grazie alla lungimiranza e all’impegno di una famiglia sempre unita.

Nei tredici anni di collaborazione con Paola Navone, la Gervasoni ha perseguito con convinzione la ricerca dell’eccellenza del settore, sviluppando una serie di collezioni indoor e outdoor che sono diventate punto di forza e di riconoscibilità del marchio. Oggi diversi designer dai background differenti collaborano con Gervasoni per creare collezioni che spaziano ampiamente nel mondo dell’arredo indoor e outdoor. Un’incessante ricerca volta a proporre le più adatte soluzioni per un comfort contemporaneo, porta l’azienda a sperimentare modi sempre nuovi per dare forma al proprio universo domestico, definito dalla cura dei particolari e dalle innovative lavorazioni.